Il cuore dell’Archivio è rappresentato dall’imponente e preziosa raccolta di partiture manoscritte, che conta quasi 8.000 esemplari. Al primo posto ci sono i cosiddetti “fantastici cinque” dell’opera lirica: Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini. In Archivio troviamo gli autografi di 23 delle 28 opere composte da Verdi. La carriera di Puccini è legata indissolubilmente a Casa Ricordi, che pubblicò infatti tutte le sue opere con l’editore milanese, ad eccezione de La Rondine (Montecarlo, 1917) uscita presso Sonzogno, l’editore di Mascagni. Di quest’ultimo, al contrario, Ricordi pubblicò solo un’opera, Iris (Roma, 1898), che ebbe peraltro un grande successo di pubblico. Accanto a questi importanti esponenti dell’opera del XIX e del primo XX secolo, vanno menzionati fra gli altri Saverio Mercadante, Simone Mayr, Franco Faccio, Francesco Cilea, Ildebrando Pizzetti, Franco Alfano e Riccardo Zandonai. Una significativa parte delle partiture autografe è stata accuratamente restaurata. Il lavoro di restauro ha consentito di dare uno sguardo anche a passaggi cancellati e a correzioni, ad esempio a pagine che l’autore aveva incollato tra loro e pertanto finora non visibili. Lo studio degli autografi è fondamentale per la ricostruzione di una versione autorevole di un’opera, per capire la sua genesi compositiva, oltre a far luce su datazioni incerte e sulla personalità del compositore: vengono esaminate qualità e struttura della carta, tipo di inchiostro, scrittura delle note, modalità di correzione, aggiunte extra-musicali e dediche. Nel campo della musica contemporanea, dove le forme di notazione diventano più libere e varie, sono conservati autografi dei grandi rappresentanti dell’avanguardia musicale come Luigi Nono, Franco Donatoni e Goffredo Petrassi. La generazione più giovane è rappresentata dalle partiture autografe di Stefano Gervasoni, Luca Francesconi, Fabio Nieder, Giorgio Battistelli, Luca Lombardi, Fausto Romitelli e Salvatore Sciarrino.
Tra i tesori della raccolta di autografi rientra anche l’imponente archivio epistolare, che comprende naturalmente la corrispondenza con Verdi e Puccini le cui lettere originali, anche se in gran parte già pubblicate, possiedono un grande valore di testimonianza e memoria. Le circa 15.000 lettere autografe testimoniano l’ampia corrispondenza intrattenuta dalla Ricordi con compositori, scrittori, librettisti, cantanti, direttori d’orchestra ed altre personalità del mondo teatrale. La catalogazione e lo studio di questi significativi documenti è uno dei principali obiettivi dell’Archivio Storico Ricordi.